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Acqua in gravidanza: quanta e quale bere

Bere sempre e bere tanto. È la prima “istruzione all’uso” del nostro organismo che diventa ancora più urgente e obbligatoria per le donne incinta. Se per mantenere in equilibrio il bilancio idrico del nostro corpo occorrono normalmente 8 bicchieri di acqua, le future mamme devono aumentare la quantità e portarli a 12 e quando fanno esercizio fisico, anche leggero, devono aggiungerne almeno un altro.
 

I benefici dell’acqua in gravidanza

Bere serve a sostenere l’aumentato flusso di sangue, contribuisce alla costruzione dei tessuti del bambino e alla formazione del liquido amniotico. Con il giusto apporto di acqua il sangue aumenta di volume, vascolarizzando meglio la placenta. Infine l’acqua è una componente essenziale per la formazione del latte.

Cosa succede se non beviamo?

Sappiamo che siamo fatti di acqua al 60-70% e che una perdita del 2-3% di liquido ha diversi effetti negativi, tra cui un maggiore senso di affaticamento e nervosismo. Durante la gravidanza però i sintomi diventano più gravi; già normalmente il corpo di una donna incinta si deve adeguare a continui cambiamenti, sottoporlo anche alla mancanza di acqua può diventare particolarmente rischioso.
 

Acqua e salute

Essere disidratate può causare nausea, mal di testa, crampi e sensi di vertigini, ma un deficit di acqua può essere ancora più grave per i bambini. Infatti la mancanza di liquido amniotico, nei casi più gravi, può causare deformità agli arti. Nell’ultimo trimestre, poi, un’insufficienza di acqua può causare contrazioni e quindi un parto prematuro.
 

Quale acqua bere in gravidanza?

Il dibattito è aperto, spesso pensiamo che non ci sia niente come l’acqua minerale. In realtà il punto non è scegliere tra acqua in bottiglia o acqua di rubinetto, ma ciò che una mamma dovrebbe valutare sono le caratteristiche dell’acqua scelta. Se per le minerali è facile controllarle, leggendo l’etichetta, conoscere la qualità dell’acqua che scorre in casa è un po’ più complesso e in genere richiede una domanda scritta al proprio comune o alla Asl competente (ma ci sono dei comuni italiani che hanno reso disponibili online i dati della propria acqua, per esempio Milano).
 

Residuo fisso basso

Il primo elemento da prendere in considerazione è il residuo fisso. Le acque più adatte per la gravidanza sono le cosiddette oligominerali, che hanno un valore compreso tra 150 e 250 mg/l. È importante, poi, che l’acqua contenga basse quantità di sodio e di solfati, mentre deve essere ricca in calcio, potassio e magnesio.
 

Soluzioni alternative

Chi fa fatica a bere o ha bisogno di sapori “forti” (normale in gravidanza) non deve cedere alla tentazione delle bevande che facilitano la diuresi e che provocano la perdita di liquidi, come la caffeina e le bibite gassate. Per cambiare il gusto dell’acqua, si possono aggiungere il succo di limone o di pompelmo, ma le possibilità per creare acque aromatiche sono tantissime,: menta, frutti di bosco e frutti esotici… basta solo dare spazio alla fantasia!

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