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Acqua in bottiglia o del rubinetto? 3 consigli per ristoratori

acqua bottiglia rubinetto
Glass of water on table setting for dining.

È meglio utilizzare l’acqua in bottiglia (di vetro o plastica) o del rubinetto? Domanda che si pongono in molti, ma a cui non sempre si riesce a dare una risposta. Un conto è l’acqua del rubinetto di casa, quella che si beve un po’ per abitudine e un po’ per un risparmio economico; un altro è quella che si beve nei ristoranti, dove dev’essere sempre garantita una certa qualità.

Con questo, non significa che l’acqua comunale non sia buona o bevibile e neppure che l’acqua in bottiglia sia qualitativamente migliore. In realtà, non c’è nulla di male ad utilizzare l’acqua del rubinetto nei ristoranti.

Acqua in bottiglia o del rubinetto? Un dilemma contemporaneo

In un ristorante, la qualità deve essere garantita in ogni aspetto a partire dall’acqua. La prima domanda da porsi è quale acqua – in bottiglia o del rubinetto – possa rispondere meglio alle esigenze dei consumatori in primis e, in secondo luogo, a quelle della propria attività.

Ovviamente entrambe le opzioni sono molto valide e qualitativamente buone, però la seconda permette di risparmiare sotto diversi punti di vista:

  • organizzativo: non comprando le bottiglie d’acqua, si acquista spazio in magazzino
  • ambientale: si riduce il consumo di plastica e si riduce l’impatto dovuto alle emissioni del trasporto dell’acqua
  • scorte: hai acqua frizzante, naturale, calda o fredda sempre a disposizione a km0.

Tuttavia, per essere bevuta, l’acqua del rubinetto non deve essere solo potabile: una componente indispensabile è il gusto. Molto spesso, però, l’aggiunta di cloro, necessario per preservarla da batteri, la rende sgradevole al gusto e all’olfatto. Per fornire un prodotto di qualità al cliente, è bene filtrarla, adottando un depuratore oppure un sistema di microfiltrazione.

Ma quali sono le differenze tra essi? In questo articolo, elencheremo i pro e i contro di entrambi i metodi e daremo qualche consiglio per i ristoratori, in modo da aiutarli nella scelta più adatta alle loro esigenze.

1) Depuratore a osmosi inversa vs sistema di microfiltrazione

In apparenza molto simili, i due sistemi differiscono sotto diversi aspetti. Considerando pro e contro di entrambi, il lato positivo del depuratore a osmosi inversa è la possibilità di avere un’acqua depurata con il livello di residuo fisso regolabile. Quello negativo è la mancanza di un filtro battericida (presente invece nei sistemi di microfiltrazione) che possa eliminare i batteri che si creano. Il vantaggio dei sistemi di microfiltrazione è che l’acqua viene resa gradevole al gusto, senza che le caratteristiche organolettiche vengano modificate.

La differenza sostanziale tra i due sistemi è rappresentata dal diverso procedimento di depurazione. Da una parte, il processo per osmosi inversa separa l’acqua dalle sostanze inquinanti tramite la membrana osmotica trattenendo anche i sali minerali (tanto che in un passaggio successivo l’acqua viene rimineralizzata). Da questo processo si ottiene acqua pulita, buona ma anche una parte di acqua di scarto che viene eliminata. Dall’altra parte, nei sistemi di microfiltrazione, l’acqua non viene separata ma filtrata, trattenendo così cloro e sostanze in sospensione, ma senza scarti.

Tuttavia, anche se il depuratore a osmosi inversa è un valido strumento, il sistema di microfiltrazione risulta essere ancora più funzionale e, di conseguenza, un’ottima opportunità per i ristoranti, perché non viene alterata minimamente la quantità dei sali minerali contenuti nell’acqua.

2) Consultare in anticipo i documenti comunali

Una volta verificata la qualità dell’acqua della falda comunale e appurato che può essere tranquillamente utilizzata anche nei ristoranti, bisogna consultare i documenti comunali per verificare le caratteristiche chimico-fisiche dell’acqua e la qualità dei controlli effettuati dalle autorità competenti locali. Ovviamente questo passo va fatto prima di comprare un sistema di microfiltrazione!

Ma cosa bisogna sapere al riguardo? Per prima cosa, è opportuno accertarsi che, come da legge, l’acqua del rubinetto venga controllata quotidianamente dagli acquedotti e periodicamente dalle ASL locali. Inoltre, per essere definita potabile, deve essere sottoposta a rigidi controlli di analisi, qualità e sicurezza e, come ultima cosa, deve essere garantita l’assenza di sostanze considerate nocive e pericolose.

3) Affidarsi ad un buon partner

Infine, un terzo consiglio è quello di valutare bene a chi rivolgersi per l’acquisto del sistema di microfiltrazione o del depuratore ad osmosi inversa. Affidarsi a un buon partner anche per la scelta dell’acqua, che si occupi della gestione dell’intero servizio, dall’installazione alla manutenzione periodica, significa mettere al primo posto la qualità e garantire un servizio eccellente ai propri clienti.

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