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Esempi di economia circolare: imparare dalle aziende green
Essere green oggi è una moda non solo per i cittadini ma anche per le aziende. L’impegno nei confronti dell’ambiente, nel riciclo delle materie usate nelle fabbriche e nell’assunzione di un modello di economia circolare è finalmente diventato un valore ed è specchio della modernità dell’azienda stessa.
In cosa consiste la Green Economy?
Le aziende che appartengono a questa categoria sono quelle che riducono il loro impatto ambientale, che risparmiano energia e si impegnano a contenere le loro emissioni di CO₂.
Quando parliamo di temi ambientali viene naturale pensare immediatamente a Paesi come gli Stati Uniti o quelli Scandinavi e mai ci sogneremmo di proporre l’Italia come esempio virtuoso: è molto diffusa l’idea che il nostro Paese non sia molto all’avanguardia su questa tematica.
Fortunatamente per il Bel Paese, non è proprio così: sebbene l’Italia non sia sul podio delle economie più green al mondo, temi come sostenibilità ambientale e l’attenzione alla riduzione degli sprechi non sono così lontani dalla nostra cultura.
Le economie più virtuose
Corporate Knights ha stilato una classifica delle 100 aziende più green del mondo e ci sono alcune sorprese: queste aziende sono localizzate in soli 22 Paesi del mondo – significa che ci sono Stati particolarmente virtuosi e altri completamente fuori da questa realtà.
I primi tre Paesi in classifica per concentrazione di aziende green sono Stati uniti, Gran Bretagna e Francia. Nel complesso sono le compagnie europee a dominare la classifica rappresentando il 69% del totale. Seguono le società americane con il 22% e l’Asia con il 12%. Tra le top 50 c’è Banca Intesa.
Italia, un caso di piccole eccellenze
In Italia, le protagoniste di questo modello virtuoso di economia sono le piccole-medie imprese. In totale sono 355 mila le aziende italiane che hanno investito nella Green Economy (pari al 27,1% del totale) e il 2017 ha visto una forte spinta in questa direzione. Tra tutti i settori quello più impegnato in temi ambientali è il settore manifatturiero (la percentuale raggiunge il 33,8%).
Da nove anni, per promuovere e sensibilizzare l’economia italiana, è stato istituito da Fondazione Symbola e Unioncamere il Premio Sviluppo Sostenibile che premia, con la Medaglia del Presidente della Repubblica, tutte quelle aziende che si sono distinte in uno di questi tre settori: economia circolare, tutela e gestione delle acque e mobilità sostenibile.
Nel corso degli anni sono state premiate diverse aziende virtuose tra cui Enel Energia – per un innovativo progetto di mobilità sostenibile che vede l’auto non solo come mezzo utilizzatore di energia ma anche come accumulatore – e Consorzio di Bonifica delle Acque Risorgive per l’impegno profuso nella gestione e la tutela dei bacini d’acqua.
I vantaggi della Green Economy
Il settore conta, globalmente, tre milioni di occupati e il numero è destinato a crescere, ma un approccio attento all’ambiente porta anche vantaggi all’azienda stessa. Prendersi cura dell’ambiente aiuta a migliorare il clima aziendale e ad aumentare la qualità produttiva.
Secondo una ricerca condotta dalla Harvard Business School, le aziende con alte valutazioni dal punto di vista della sostenibilità ambientale hanno utili maggiori rispetto ai concorrenti più in basso in classifica. Questo perché, per adottare una catena di produzione ecocompatibile, è necessario pensare all’efficientamento energetico andando a ridurre a zero gli sprechi e ottimizzando la produzione (pensiamo ad esempio all’installazione di pannelli fotovoltaici).
In sostanza, le aziende che investono in politiche green sono spesso e volentieri quelle di maggiore successo. Dal Rapporto GreenItaly 2017 è emerso, infatti, che le imprese manifatturiere italiane impegnate nella Green Economy sono quelle che innovano di più, esportano di più e producono un numero maggiore di posti di lavoro.
Secondo una ricerca condotta negli Stati Uniti, 9 americani su 10 sono cosiddetti consumatori consapevoli: prima di acquistare, verificano le modalità di produzione dei beni, l’utilizzo delle risorse energetiche e le politiche di fair trade aziendale. Non dimentichiamo, dunque, i vantaggi in termini di ritorno in brand reputation: entrare a far parte della green economy significa, infatti, mettere in atto strategie di corporate social responsibility (CSR) e migliorare in modo sostanziale la percezione del proprio marchio da parte del pubblico.