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Acqua del rubinetto al ristorante: un tema controverso

acqua rubinetto ristorante
A table in a cafe set with glasses and a carafe of water

A tavola ogni Paese ha le sue abitudini. Questo vale anche per il consumo di acqua. Per esempio, se entriamo in un qualsiasi ristorante parigino o newyorkese potremmo rimanere stupiti dal fatto di venire accolti con una caraffa di acqua filtrata, per giunta gratuita, non appena ci sediamo.

In Italia non siamo assolutamente abituati a questa prassi. Tutt’altro: l’acqua viene richiesta e servita rigorosamente in bottiglia. Questo perché, secondo l’opinione comune, l’acqua del rubinetto non è buona e, di conseguenza, non è adatta né al consumo domestico né tantomeno ai ristoranti. Ma è davvero così? L’argomento è sicuramente controverso. Vediamo insieme perché.

Acqua del rubinetto vs acqua in bottiglia: il caso italiano

Il tema dell’acqua per i ristoranti si inserisce in un contesto più ampio che fa dell’Italia un caso più unico che raro. Il nostro Paese, infatti, è ricco di risorse idriche sia sotterranee sia superficiali. L’acqua non è solo abbondante: è anche buona. Questo significa che, una volta resa potabile attraverso appositi sistemi di depurazione, è idonea al consumo umano.

Eppure, gli Italiani sono diffidenti nei confronti dell’acqua del rubinetto a vantaggio dell’acqua in bottiglia. I dati al riguardo sono impressionanti: come si legge nel dossier redatto da Legambiente e Altraeconomia, il Bel Paese è al primo posto in Europa per quanto riguarda il consumo di acqua in bottiglia (con un consumo pro-capite di circa 206 litri annui) e al secondo posto nel Mondo dietro solo al Messico (244 litri annui).

Bere acqua dal rubinetto fa male: un pregiudizio culturale

L’avversione tutta italiana per l’acqua del rubinetto è il frutto di una falsa credenza che la vuole qualitativamente inferiore rispetto alla minerale imbottigliata. L’acqua che proviene dalla rete idrica è considerata insalubre per la presenza di sostanze inquinanti e tossiche in quantità pericolose per la salute umana, tra cui il calcare e il cloro.

A ciò si aggiunge una certa diffidenza nei confronti dei sistemi di gestione e controllo della rete idrica pubblica, per non parlare dell’impatto della pubblicità che contribuisce a diffondere la convinzione che l’acqua in bottiglia sia fonte di salute e di benessere, addirittura di bellezza. Oltre che sinonimo di sicurezza.

Acqua in bottiglia? No, grazie!

Così come per l’acqua del rubinetto, possiamo fidarci della qualità e della salubrità dell’acqua imbottigliata.

Di contro però bere acqua in bottiglia non è un’abitudine eco-sostenibile per due motivi:

  • la modalità di trasporto su strada provoca la produzione di anidride carbonica nell’aria
  • i problemi di raccolta e smaltimento del PET: solo una piccola parte dei rifiuti plastici infatti viene riciclata correttamente, il resto finisce col disperdersi nell’ambiente causando danni spesso irreversibili a fauna e flora.

Acqua per ristoranti: quale scegliere?

Abbiamo visto tutte le criticità legate al consumo di acqua in Italia che si riflettono anche nelle abitudini dei ristoranti. Quello che possiamo affermare con certezza è che non si deve aver paura dell’acqua che sgorga dal rubinetto. Anzi, bisogna temere di più le bottiglie di plastica per le ripercussioni che hanno sull’ambiente.

Servire acqua del rubinetto al ristorante è una scelta saggia e consapevole. Non dimentichiamoci che esistono sistemi di filtrazione che ne migliorano ulteriormente la qualità riducendo ad esempio la quantità di calcare e di cloro. Quest’ultimo, in particolare, è un agente chimico utilizzato per la disinfezione dell’acqua potabile che può alterarne il sapore: anche il gusto vuole la sua parte. Un motivo in più per dire addio alle bottiglie di plastica.

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