Welfare aziendale
Perché scegliere fornitori attenti al welfare aziendale
Adottare politiche di welfare strutturate ed efficaci è una pratica essenziale per ogni azienda di successo, qualunque siano le sue dimensioni. Farlo significa andare incontro ai bisogni dei propri dipendenti, garantire loro benefit che incidano sulla vita privata e comfort che rendano più sereno e vivibile l’ambiente di lavoro. Il tutto con risvolti positivi sull’intera attività produttiva: è ormai provato, infatti, che dipendenti felici e soddisfatti sono più motivati e lavorano meglio.
L’attenzione ai programmi di welfare, tuttavia, non dovrebbe essere rivolta solamente all’interno dell’azienda, ma dovrebbe estendersi a tutti coloro che con l’azienda intrattengono rapporti di business, a partire dai fornitori. È facile intuire come una società che si impegna attivamente per la salute e il benessere dei propri dipendenti possa garantire un servizio più efficiente e di qualità ai propri clienti, in questo caso ad altre società. Lavorare fianco a fianco con un’azienda attenta al welfare, inoltre, può essere uno stimolo ulteriore ad adottare o migliorare alcune pratiche di assistenza.
Le caratteristiche del fornitore ideale
Scegliere i propri partner di lavoro sulla base della loro attenzione al welfare può apparire difficile, ma in realtà sono sufficienti pochi dettagli per valutare la cura che un’azienda ha nei confronti dei propri lavoratori.
Pensiamo ad esempio agli orari d’ufficio: un’attività che sa bilanciare al meglio lavoro e vita privata, proponendo ad esempio soluzioni di smartworking, dimostra attenzione nei riguardi delle persone che la mandano avanti giorno dopo giorno. C’è poi la formazione: mettere a disposizione dei dipendenti corsi di aggiornamento e certificazioni specifiche denota non solo ambizioni di crescita imprenditoriale, ma anche cura della soddisfazione e della realizzazione personale dei lavoratori.
L’ambiente di lavoro può dire molto di un’azienda: uno spazio ampio e confortevole, un’area relax attrezzata, un’adeguata illuminazione… Sono tutti elementi che favoriscono l’interazione tra i dipendenti e contribuiscono a creare un clima positivo. Il senso di appartenenza e lo spirito di squadra, d’altronde, sono le caratteristiche che più immediatamente riescono a emergere quando si interagisce con il personale di una società partner.
Molte di queste peculiarità, per altro, possono essere riassunte in una certificazione Great Place to Work, l’istituto internazionale che da anni si occupa di valutare le aziende sulla base degli ambienti di lavoro. Un’azienda certificata Great Place to Work è un’azienda capace di gratificare e puntare sul capitale umano. È riconosciuta dai suoi stakeholder come un esempio di eccellenza ed è contraddistinta da:
- Processi di alta qualità nell’ambito della selezione e dello sviluppo delle risorse umane.
- Lavoratori fortemente motivati e con un alto livello di engagement all’interno dei processi aziendali.
- Relazioni interpersonali forti e basate sulla fiducia, sia tra lavoratori di pari grado sia nel rapporto col management.
- Livello elevato di attrattività sul mercato del lavoro nei confronti dei giovani e dei talenti migliori.
- Dipendenti orgogliosi del proprio ruolo, del lavoro del team in cui operano e dell’immagine dell’azienda nel suo complesso.
- Personale produttivo, collaborativo e attento alle innovazioni, nel quadro di una crescita continua.
Perché rappresenta un’arma in più
È chiaro, dunque, che un’azienda che risponde a questi standard rappresenta un partner ideale per qualunque tipo di business. Ma perché, nel dettaglio, è così importante scegliere fornitori attenti al welfare aziendale?
- Perché significa affidarsi a chi sa prendersi cura dei propri dipendenti e, di conseguenza, avere a che fare con persone motivate e orgogliose di ciò che fanno. Persone per cui portare a termine il proprio lavoro è piacere e non solamente un dovere da sbrigare.
- Perché vuol dire poter contare ogni volta su un lavoro ben fatto e su un servizio efficiente, operato da personale che vede la soddisfazione del cliente come una vera e propria missione da compiere e della quale andare fieri.
- Perché significa confrontarsi con una realtà stimolante, che può contribuire ad accrescere e migliorare le pratiche di welfare già adottate in azienda. Oppure, semplicemente, stuzzicare un confronto sui benefit più efficaci, in un circolo virtuoso dal quale traggono beneficio entrambi i partner.