© Copyright 1998/2024  P.IVA  12546450151

> Blog > Le caratteristiche di un’azienda “great place to work”

Le caratteristiche di un’azienda “great place to work”

Group picture of successful business team posing in office

Cosa rende un’azienda un modello davvero esemplare? Il primo parametro che generalmente prendiamo in considerazione è quello dei risultati economico-finanziari, visto che costituiscono un dato oggettivo, facile da individuare e che forniscono un riscontro immediato sul benessere dell’impresa: un’attività che produce utili è senza dubbio un’attività in salute.

Nel contesto attuale, tuttavia, ciò non è sufficiente a fare di un’azienda un esempio di eccellenza. Le performance produttive, infatti, devono sapersi conciliare al meglio con un ambiente di lavoro positivo e salutare che garantisca serenità e soddisfazione ai dipendenti dal punto di vista del salario, degli orari, del comfort, dei rapporti umani… Saper rispondere al meglio a queste esigenze, d’altronde, incide a sua volta in maniera positiva sull’andamento del business, creando un circolo virtuoso da cui traggono beneficio tutti gli elementi dell’impresa.

Ma quali sono, nel dettaglio, le caratteristiche che un ambiente di lavoro deve possedere per assicurare ottime prestazioni da parte dei lavoratori e fare dell’azienda un “great place to work”?

Molte ci possono sembrare piuttosto intuitive, sebbene non debbano mai essere date per scontate: una buona retribuzione, un orario che permetta un adeguato bilanciamento tra il lavoro e la vita privata, un ottimo rapporto coi colleghi, adeguati servizi di welfare aziendale, ma anche un ufficio dotato di tutti i comfort e che assicuri benefit essenziali come acqua e caffè gratuiti. Per dare un giudizio più complesso e ragionato, tuttavia, queste caratteristiche devono necessariamente essere allargate ed esaminate in maniera più approfondita.

Great Place to Work Insitute e la sua classifica

Di studiarle, catalogarle e dar loro un valore per le aziende si occupa ormai da decenni il Great Place to Work Institute, un’istituzione internazionale che valuta i luoghi di lavoro sulla base di numerosi parametri che prendono in considerazione, da un lato, il punto di vista dei collaboratori e, dall’altro, i comportamenti del management. Ogni anno, lavorando su questo modello, i loro ricercatori stilano una classifica delle migliori aziende nelle quali lavorare, andando così a identificare le eccellenze del panorama imprenditoriale.

Nel 2018, in Italia, sono state ad esempio premiate American Express come best workplace tra le large companies (più di 500 dipendenti), Cisco Systems tra le medium companies (50-500 dipendenti) e Cadence Design Systems tra le small companies (20-50 dipendenti).

Al centro del lavoro di Great Place to Work c’è la relazione di fiducia tra il lavoratore e l’azienda, considerata il parametro cardine attorno al quale ruota il giudizio sugli ambienti di lavoro. Per valutare questa relazione ci si affida da una parte al questionario Trust Index, un sondaggio che analizza la percezione dei dipendenti, dall’altra al Culture Audit, cioè un’analisi basata sull’osservazione diretta delle politiche di HR.

Il questionario – rivolto ai singoli collaboratori – identifica cinque macroaree, che a loro volta contengono le caratteristiche più importanti che un ambiente di lavoro dovrebbe possedere e che si chiede ai dipendenti di valutare:

  • Credibilità: all’interno della quale rientrano la comunicazione interpersonale, la competenza e l’integrità dei vertici aziendali.
  • Rispetto: di cui fanno parte lo sviluppo personale del lavoratore, il suo coinvolgimento e la sua cura anche dal punto di vista della salute e del benessere.
  • Equità: nella quale si analizza la parità di trattamento, l’imparzialità e la giustizia.
  • Orgoglio: in cui si valuta la soddisfazione per il proprio lavoro individuale, per quello del gruppo di lavoro a cui si appartiene e infine per l’immagine dell’azienda.
  • Coesione: all’interno della quale viene valutata la confidenza con i colleghi, l’accoglienza e il senso di squadra.

Per quanto riguarda il lato management, invece, vengono analizzate 9 aree divise in tre settori specifici:

  • Leadership: ossia la capacità di diffusione di visione e valori aziendali, l’ascolto e la comunicazione.
  • Sviluppo: ossia la capacità di far crescere l’azienda, di essere riconoscenti verso i lavoratori e di prendersi cura di loro.
  • Team: ossia l’abilità nella selezione e nell’inserimento del personale, nella condivisione e nella celebrazione dei successi.

In conclusione, si può dire che un’azienda “great place to work” (a proposito, noi di Blu abbiamo ricevuto la certificazione anche quest’anno!) è un luogo in cui i dipendenti si fidano delle persone per le quali lavorano, sono a proprio agio con i colleghi e con l’ambiente nel quale si muovono e sono orgogliosi di ciò che fanno. Dal punto di vista aziendale, invece, un “great place to work” è un luogo in cui raggiungere gli obiettivi di business è più facile grazie a un gruppo di persone che lavora come una squadra, facendo il proprio meglio in un clima di fiducia.

Altri articoli

Potrebbero
interessarti anche...